28 agosto 2008

IL CERVELLO CHE DANZA

Per imparare a ballare non basta allenare i muscoli e memorizzare i passi. Anche il cervello deve eseguire complesse coreografie neurali. La capacità di seguire il ritmo per noi esseri umani è così naturale che la diamo per scontata: quando ascoltiamo musica battiamo il piede a tempo oppure oscilliamo e dondoliamo, spesso senza neanche rendercene conto. Ma questo istinto è, a tutti gli effetti, una novità evolutiva propria della nostra specie. Non c'è nulla di simile negli altri mammiferi, e probabilmente nemmeno nel resto del regno animale. Al cuore della danza c'è il nostro talento per la risonanza inconscia, l'entrainment, una confluenza di movimento, ritmo e rappresentazione gestuale. La danza, la pratica di gruppo più sincronizzata in assoluto, richiede una coordinazione nello spazio e nel tempo quasi assente in altri contesti sociali. Ma, benché si tratti di una forma fondamentale di espressione umana, i neuroscienziati l'hanno a lungo trascurata. Di recente, però, sono stati eseguiti i primi studi di visualizzazione dell'attività cerebrale di ballerini, sia dilettanti che professionisti. Le domande a cui si cerca di dare una risposta sono varie. Per esempio, come si orientano nello spazio i ballerini? Come scandiscono i propri passi? Come si fa a imparare serie complesse di movimenti strutturati? I risultati di queste indagini aprono spiragli affascinanti sulla complicata coordinazione mentale necessaria per eseguire i più elementari passi di danza.
Da: Mente&Cervello, Settembre 2008, n. 45

1 commento:

Federico ha detto...

Bellissimo articolo Lety.
E vero il ballo e' un allenamento per il corpo e per la mente.
Il livello di miglioramento e perfezione che una persona puo raggiungere e' infinito.